La via Crucis ad Acerra

Un altro appuntamento religioso importante è quello che si celebra ad Acerra, la città fra le più antiche della Campania, nel giorno della Passione di Cristo. Sono circa mille i figuranti, in costumi tipici d’epoca romana che partecipano al rito sacro, dove si rinnova una tradizione vecchia di secoli che coinvolge tutta la popolazione, in un movimento di fede e di unione. Si attesta che dalla fine del 1800 la Confraternita del Suffragio abbia dato vita a questa rappresentazione storica.
Tutto inizia il pomeriggio del Venerdì Santo quando dalla Chiesa del Suffragio esce la possente statua del Cristo Morto, sorretta da uomini col saio bianco e il capo adorno di edera. Sono gli accollati che per il peso, camminano con un’andatura incerta e barcollante molto inquietante. Di solito chi trasporta la statua lo fa perché chiede una grazia al Signore.
Il secondo corteo è quello che segue la statua della Madonna Addolorata, che dopo essersi aggirata per le vie circostanti, giunge su Piazza Castello; è composto da donne vestite di nero, molte delle quali scalze, che con un cero tra le mani cantano le lodi e pregano Maria. È qui che avviene l’incontro della Madre e del Cristo, mentre si leva in alto il suono della banda e centinaia di bambine, vestite di viola o di azzurro, intonano il suggestivo inno “Il sol si oscura, trema la terra”, composto all’inizio del secolo scorso dal maestro Gioacchino Baldini. Questo è il momento più solenne e tragico dell’intera rappresentazione: la gente, che ha aspettato per ore l’incontro, si commuove. Un altro momento toccante è rappresentato dalle ripetute cadute di Gesù, sotto il peso della imponente croce, frustato e deriso dai soldati, che in punti oramai prestabiliti emozionano e commuovono la folla circostante.
Il terzo corteo, infine, parte il Venerdì pomeriggio da Piazza Castello. È composto da soldati romani che marciando a piedi o a cavallo, fanno ala agli attori impegnati nelle scene fondamentali della Passione: dall’entrata di Cristo a Gerusalemme all’Ultima Cena, dal tradimento di Giuda Iscariota, alla condanna a morte dalla crocifissione di Gesù Cristo e dei due ladroni alla deposizione dalla croce.
A sera inoltrata, sugli spalti del Castello Baronale, si rappresenta con enfasi e commozione il momento più suggestivo della cerimonia: la Crocifissione di Cristo e dei due ladroni, mentre il corteo rientra nella Chiesa del Suffragio. Qui le pie donne spengono le fioche luci dei ceri e li depongono in segno di voto sull’altare. La processione è vissuta non solo come momento di preghiera per la città, ma anche come un momento di intensa partecipazione popolare ad un grande spettacolo teatrale, dove in intrecciano storia, tradizioni popolari, folklore, religione e cultura.

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