Si dice che Pulcinella e la Commedia dell’Arte siano gli eredi in linea quasi diretta degli eroi dei drammi satirici in voga a Roma intorno all’anno 540. Queste commedie satiriche si chiamavano Fabule Atellanae. Pulcinella è dichiarato da tutti gli storici come un discendente dei buffoni Maccus e Pappus.
Se Pulcinella e la Commedia dell’Arte prendono origine dalle lontane farse Atellane, il potere di universalizzazione di questo personaggio diventa inquietante. Che cosa sappiamo delle Fabule Atellane?
Maurice Sand, figlio della grande romanzatrice George Sand, nella sua opera Maschere e Buffoni, scrive che nelle Atellane vi erano due tipi di buffoni, due contadini del Sannio: Maccus e Pappus. «Maccus» era il servo della gleba, spiritoso, ladro, insolente, un po’ malvagio; «Pappus» era il proprietario terriero, fanfarone, saputo e codardo. Il Pulcinella moderno possiede tutte e due i caratteri nello stesso tempo: è un miscuglio di temerarietà, di sciocca vanità, di vigliaccheria, di insolenza arguta.
Pulcinella è e resta uno dei personaggi essenziali della Commedia che espresse il genere italiano per più di due secoli, spegnendosi in seguito, uccisa da non si sa che.
Quali sono le cause della decadenza? Secondo Benedetto Croce, «esso non rispondeva più ai gusti delle classi colte, che l’avevano già accolto, festeggiato e carezzato a lungo. Se tentava del nuovo, gli è vero che in qualche caso ne uscivano di belli effetti di contrasto; ma in complesso, non sembrava più necessaria ed opportuna. Si sentiva il bisogno di figure comiche diverse, o almeno rinnovate: donde la guerra al Pulcinella».
C’è chi afferma che Pulcinella sia morto con i Borboni e chi, ancora, che va morendo con Napoli.
Teatro
Il Teatro napoletano
Questo lavoro si propone di raccontare il volto giocondo e triste di Napoli