La Madonna dell’Arco

Storia dell’immagine
Il Lunedì di Pasqua, ogni anno, centocinquantamila pellegrini e quasi venticinquemila battenti provenienti da Napoli e dai paesi della costa e dell’entroterra si recano al santuario della Madonna dell’Arco alla periferia di Napoli che gareggia con il numero dei fedeli con quelli di Pompei e Loreto.
L’attuale santuario si trova dove, secondo la tradizione, già fin dalla prima metà del quindicesimo secolo esisteva un’edicola con una pittura raffigurante la Vergine col Bambino in braccio in località appartenente oggi al comune di Sant’Anastasia, non lontano dai resti dell’acquedotto fatto costruire dall’imperatore Claudio che conduceva l’acqua da Serino a Baia.
Secondo i racconti popolari riportati da P. Arcangelo Dominici nel suo Compendio dell’Historia, Miracoli e Grazie della Madonna Santissima dell’Arco «questa devotissima immagine della Madre di dio sta dipinta in muro, che con la mano sinistra teneramente abbraccia il suo Sacratissimo Figliolo, il qual con la mano destra stringe un pomo: la cui dolcissima Madre mostra l’età d’una giovane fanciulla di diciotto anni circa, ed è agli occhi di tutti devota, graziosa e bella, tirando più presto al chiaro e bianco che la nero e oscuro… Par che stia a sedere sopra una sedia, seconda alcuni, ma seconda altri pittori principali siede sopra una meragliosa nube»1. La sacra raffigurazione, narra il Dominici, sarebbe stata colpita e offesa da un giovane scapestrato impegnato con alcuni suoi amici in una partita di “palla al maglio”. Sembra che, appena toccato la guancia sinistra del volto della Vergine questa, «quasi fosse stata carne viva, rosseggiò e diede copioso sangue». La folla, allora, sbigottita dall’evento straordinario, dopo aver fatto immediatamente impiccare il giovane blasfemo, avrebbe deciso di erigere una cappella in onore della Vergine offesa. Il prodigio della Madonna dell’Arco ha dato vita nei secoli successivi a un culto intenso e appassionato, rafforzato dagli innumerevoli miracoli che la devozione popolare ha voluto attribuire all’immagine sacra. Le pareti del Santuario edificato sul luogo dove sorgeva prima l’edicola della gloriosa Immagine e poi la cappella si sono coperte col tempo di migliaia di ex-voto offerti alla Madonna per grazie ricevute da folle sempre più crescenti di pellegrini.

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