Non insensibile alla lezione di Pirandello, col quale aveva iniziato la sceneggiatura della novella L’Abito nuovo, interrotta dalla breve malattia dello scrittore e portata sulla scena soltanto dopo la sua morte; giunto a maturità Eduardo avvertì con particolare pungenza, insieme a taluni interrogativi del proprio tempo, la tematica pirandelliana.
Afferma in proposito lo stesso Eduardo: «Pirandello è un caposcuola che non si può dimenticare ma è un intellettuale dei casi limiti ed io non ho fatto uno dei suoi funambolismi, ma ho adoperato quei simbolismi che nel corso della mia produzione ho ritenuto utili al conseguimento del pieno possesso dei mezzi scenici messi a mia disposizione».
L’influenza che Pirandello ha avuto sul teatro di Eduardo ha portato l’autore un pò fuori dalla strada tracciatagli dalle sue aspirazioni e delimitatagli dalla sua formazione culturale. Che questo è avvenuto non lo si può negare, ma non se ne deve esagerare la portata. Eduardo è indotto anche dal bisogno di pronunciarsi su questo o sul quel problema del suo tempo, su questo o su quell’aspetto della società in cui vive, per cui cerca di mettere a frutto sia la conoscenza tecnica della scena sia la sua bravura di attore. Cioè Eduardo dice solo ciò che gli sta realmente a cuore: Pirandello non lo induce ad una scelta, ma al limite gli suggerisce la forma che tale scelta dovrà assumere per divenire teatro.
Eduardo non si aggrappa al paradosso, come Pirandello, non dice la sua battuta tendente ad un effetto immediato; egli invece cerca le sue parole ad una ad una; la sua forza è nell’essere sincero, nell’essere candido, di un candore che ci attrae nel suo ragionamento. C’è qualcosa di comune, però, fra Eduardo e Pirandello: l’amore per l’indagine sottile e un pò tortuosa, il bisogno di approfondire delle situazioni e di giustificarle con il ragionamento. I personaggi di Pirandello cercano in se stessi una verità che si sforzano di individuare, di fissare con formule definitive; i personaggi di Eduardo sono anch’essi assillati da un’amarezza interiore, dalla quale cercano di liberarsi e trovano nell’umorismo la ragione di rivelare la loro essenza umana.
L’influenza di Pirandello e l’esperienza della guerra allargano l’orizzonte di Eduardo e conferiscono nuova profondità ed una aumentata complessità a contenuti e forme, sebbene le radici sempre ben forme della tradizione paterna, lo abbiamo salvato dallo scivolare nell’allegoria metafisica.
Da buon napoletano accetta l’unità familiare come centro della sua ispirazione, ed è un osservatore instancabile dei dettagli più minuti. A prescindere dall’interpretazione perfetta, il successo di Eduardo è dovuto al fatto che egli riflette le esperienze del suo pubblico e stabilisce con esso un contatto anche più intimo di quello stabilito dai suoi predecessori. Gli elementi che hanno caratterizzato il suo lavoro di attore sono: la vita, la strada, l’umanità, la sua reazione ad esse.
Teatro
Il Teatro napoletano
Questo lavoro si propone di raccontare il volto giocondo e triste di Napoli